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Carteggio Pellizza – Giovanni Segantini 1894-1899
L’interesse dal primo volume ha stimolato la nascita di una collana con le più significative corrispondenze presenti nell’Archivio Culturale dell’Engadina Alta
L’interesse dal primo volume ha stimolato la nascita di una collana con le più significative corrispondenze presenti nell’Archivio Culturale dell’Engadina Alta e di pubblicare questo secondo, dedicato al rapporto di Segantini con un importante pittore ed amico, Giuseppe Pellizza da Volpedo. Dalle lettere emerge chiaramente la personalità dominante di Segantini e mostra una solida amicizia tra i due, basata sulla reciproca stima e sulla posizione condivisa in difesa di un’arte innovativa contro quella tradizionale sostenuta dalla gerarchia ufficiale. Pellizza, più giovane del maestro di 10 anni, si sente figlio più che allievo, in quanto Figlio dico e non allievo come dico padre e non maestro volendo intendere che mentre il maestro ha bisogno di insegnare perché l’allievo apprenda quello che ei sa, tutto o quasi il sapere del padre il figlio capisce per intuito sendo la sua natura affine a chi lo ha generato… nella lettera di Pellizza a Vittore Grubicy del 4 ottobre 1899 (Archivio del MART Fondo Grubicy, carta 7/10). L’affettuoso e rispettoso Pellizza, invano desideroso di una visita dell’amico a Volpedo, diventa un trait d’union tra Segantini relegato sul passo del Maloja e il mondo artistico italiano: lo coinvolge nelle discussioni sull’Arte e lo informa delle principali esposizioni alle quali lo prega di inviare sue opere con lo scopo dichiarato di creare una forte corrente che rappresenti in modo sempre più autorevole e compatto un nuovo modo di vivere e sentire l’arte, contando anche sull’appoggio di importanti nuove riviste, quali, ad esempio, il Marzocco di Firenze. E in questa cerchia, di cui fanno parte Morbelli, Colarieti, Nomellini, Bistolfi ed anche alcuni letterati come Tumiati, Ojetti, Orvieto (già corrispondente di Neera) e Cena, Segantini è sicuramente un nome da spendere a favore della causa che intende sostenere. Il carteggio ci introduce nella vita artistica italiana dal 1891 al 1899, segnalando le iniziative più significative come le prime Biennali di Venezia, le Triennali di Milano, la Festa dell’Arte e dei Fiori di Firenze, le Esposizioni d’Arte Moderna di Torino e quelle della Società Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma. Il primo incontro tra Segantini e Pellizza avviene nella Galleria dei fratelli Grubicy che per la prima volta, nell’inverno 1890, organizza una personale di Segantini a Milano. La corrispondenza tra i due inizia il 10 ottobre 1894 e si svolge con continuità fino al 15 febbraio 1899, per quattro anni e mezzo dunque, lasciandoci un totale di 36 lettere (14 di Segantini e 22 di Pellizza) che potrebbero essere state anche in numero maggiore, ma andate disperse. La tecnica divisionista, lo studio della luce, la raffigurazione dei ceti popolari accomunano l’ispirazione dei due artisti, ma ben diversa è la sensibilità verso i più umili che Segantini rappresenta come parte della natura alle cui leggi sono vincolati e lo saranno per sempre, mentre Pellizza li vede in una dimensione sociopolitica: il suo Quarto Stato, del 1901, diventerà il simbolo dell’impegno sociale e umanitario del pittore, convinto dell’importanza di educare le classi popolari, elevandole spiritualmente e culturalmente tramite l’arte, nella prospettiva della loro inevitabile ascesa politica.
Susanna Sala Massari
FORMATO | 17 x 24 cm |
PAGINE | 136 |